domenica 14 dicembre 2008

Momenti di gloria


Abbiamo analizzato quello che accade nel pre-partita, ora però tocca prendere in considerazione cosa succede durante la partita stessa, nel caso specifico, quella di basket.

Dopo il turbinìo dei 2 palloni ed il rito dell'ultimo canestro segnato nel riscaldamento, si va in panca ad ascoltare le ultime parole del coach prima della palla a due; in realtà nessuno presta attenzione a quello che dice, si ascoltano solo i 5 nomi del quintetto base ed il resto è un languido borbottìo in lontananza, mentre ci si concentra per l'inizio partita. Resta da fare l'urlo, e qui ci sono principalmente 2 correnti di pensiero: chi ne preferisce uno che dia la carica, che rimandi alla difesa, alla vittoria, ai moti rivoluzionari, al bombardamento di Hiroshima, e chi invece punta più sulla filosofia, con urli come "Pisello duro, penetriamo!", "Olì, olè, olà, Karim Abdul già già!", "1, 2, 3... Pettiniamo le giraffe!", "Oh pilu, pilu, pilu, apri le gambe che te l'infilu!" e mille altri, altrettanto profondi.

Officiato anche questo compito, si è con la testa completamente rivolta alla partita; quindi alle marcature dettate dall'allenatore corrisponde spesso un movimento automatico della testa ad annuire, facendo appena in tempo a notare che chi ci sta parlando muove le labbra senza che alcun suono esca dalla sua bocca. Ci si avvicina al cerchio di centrocampo accostandosi quindi a chi tra gli avversari più ci somiglia morfologicamente, stando ben attenti che non siano già presi da qualche nostro compagno di squadra.

Terribile quando, al salto a due, la palla rimane nella zona centrale: nessuno degli altri ha il coraggio di entrare nella sacra circonferenza di metà campo, neanche fosse un pentacolo, e così i due saltatori continuano a smanacciare la palla come se fosse bollente, stando ben attenti a non toccarla per più di un decimo di secondo, pena il possesso alla squadra avversaria.

Durante i tiri liberi, ogni tanto capita che si sia in 6 a rimbalzo, quindi con due giocatori che occupano le tacche più vicine al tiratore; al che, se questi due non si sono accorti (o fanno finta di non accorgersi, i guapponi) che ce n'è uno di troppo, ci pensa l'arbitro a farlo loro presente.

La degradazione dal ruolo di rimbalzista sulle tacche a quello di spettatore non pagante sull'arco da 3 è talmente mortificante che nessuno dei due si sposta, poi colti da un moto di generosità si spostano tutti e due insieme, vado io, vai tu, sto io, stai tu, e il 2° libero viene tirato dopo un quarto d'ora.

Quando si ritorna in panca, che sia per una sostituzione o per la fine del quarto, è abitudine comune fare principalmente 2 cose:
  1. cercare la propria sopramaglia/asciugamano/felpa
  2. bere

Nel primo caso, non si sa come mai, ma la proprio roba non si trova mai al primo colpo. L'avevo lasciata lì, ero sicuro, alzati un po' che magari ti ci sei seduto sopra, e invece niente. Si scorrono tutti gli indumenti dei compagni, che una volta visti in mano altrui, ne rivendicano la proprietà e li rivogliono indietro (ma non potevi tenertelo da subito, così facevo prima a trovare il mio?), e una volta che si trova quello che si stava cercando, è già tempo di rientrare in campo e/o ci s'è già buscati un colpo di freddo.

Nel caso dell'abbeveraggio, invece, bisogna distinguere 2 casi specifici: in casa e fuori casa.

Quando si gioca in casa ci sono solo le bottiglie che ci s'è portati per conto nostro, cioè che quei 3 o 4 solerti si sono portati da casa; loro vorrebbero essere gli unici a poterne usufruire, ma per il bene della squadra già dal riscaldamento tutti si attaccano e bevono a canna dalla prima bottiglia disponibile, che ci sia dentro acqua, Gatorade, o Lambrusco. Fuori casa invece si è serviti e riveriti, solitamente gli avversari offrono un pacco da 6 bottiglie da 1 litro e 1/2... che finiscono al massimo dopo il primo tempo, dopodichè chi ritorna in panchina, ad esempio per un time-out, passa tutto il tempo a chiedere se lì vicino c'è un po' d'acqua, e al rientro sono tutti a zona e lui è l'unico pirlotto ancora a uomo (e l'acqua non l'ha bevuta lo stesso).

Questi sono solo alcuni esempi delle cose tipiche che succedono durante una partita di basket, se a voi ne dovessero venire in mente altri, non esitate a condividerli!

sabato 25 ottobre 2008

Post preposto al pre-partita

Nel mondo sportivo capita talvolta che una vittoria o una buona prestazione personale vengano ricondotte a un qualche evento o situazione verificatisi prima della gara. Gli atleti, si presume, sono perfettamente consapevoli che questi fatti non abbiano alcuna razionale connessione con l'esito dell'incontro; tuttavia essi vengono associati al successo con tale forza e convinzione da diventare abitudini irrinunciabili, veri e propri rituali pre-partita, che di solito riguardano il singolo giocatore, ma possono anche coinvolgere l'intera squadra.

Sicuramente tra i cestisti è abbastanza diffuso il rito di dover segnare un tiro libero appena prima della palla a due. Si vocifera che alcune partite siano state rinviate a data da destinarsi perché qualcuno non riusciva a imbucarla. E poi a volte in squadra non c’è un solo maniaco dell’ultimo canestro, ma almeno cinque o sei! Il che costringe gli arbitri a fischiare i tre minuti con mezz’ora di anticipo, per dare la possibilità a tutti gli scaramantici di iniziare la partita in pace con se stessi. Il guaio è che solo una persona può mettere l’ultimo tiro libero, perciò quando lo scaramantico vede un altro scaramantico segnare l’ultimo canestro, torna in lunetta per fregarlo a sua volta, e così per l'eternità.

Uscendo dallo specifico del basket bisogna ricordare quelli che gareggiano sempre con le stesse calze, si spera lavandole di tanto in tanto, quelli che devono arrivare al campo già con la divisa da gioco, e quelli che devono fare pipì nel terzo bagno. Qualcuno è convinto che porti bene far sempre merenda con pane e nutella, altri mangiano di regola l'impepata di cozze al pranzo che precede la gara, altri ancora ascoltano sempre la stessa canzone per rilassarsi, caricarsi o trovare la concentrazione giusta. C'è chi deve lasciare l'auto in un posto preciso del parcheggio, anche a costo di farne portare via un'altra col carro attrezzi, chi bere 3 sorsi d'acqua guardando insù, chi riguardare per la trecentesima volta la finale scudetto del '72, chi fare la giravolta, chi farla un'altra volta.
Alcune squadre si radunano al campo e poi entrano negli spogliatoi in ordine di numero, o perchè no ne escono seguendo la tabellina del 3; altre si esibiscono in curiosi urli e coreografie, e chissà cos'altro combinano in spogliatoio lontano dallo sguardo di avversari e pubblico.

Prima di lasciarvi lo spazio per raccontarci le vostre irrinunciabili abitudini, tornerei un attimo al basket per descrivere qualcosa che non è proprio un rito, ma è così universalmente diffuso da non poter essere trascurato!

Quando l’arbitro fischia i 3 minuti, l’isteria più totale coglie contemporaneamente tutti gli atleti presenti: infatti quello è il momento del terzo tempo da destra con soli due palloni. Tutti iniziano a urlare impazziti: "Due palloni!!! Due palloni!!!", col risultato di aumentare ancora di più l’isteria della situazione. Il che porta i giocatori a gettare il proprio pallone oppure a tenerselo nella convinzione che tutti lo gettino: si finisce sempre con l’avere tre, quattro, dieci palloni, o solamente uno, ma mai due. I palloni gettati a caso per la fretta di iniziare tornano in campo facendo inciampare chiunque. Il giocatore ormai nel panico non capisce più nulla, ignora quello a cui deve passare la palla e la dà a quello dopo, che nel frattempo stava ricevendo anche il secondo pallone e finisce per perderli entrambi o prenderli in piena faccia, mentre quello davanti ignorato da tutti o simula un terzo tempo senza palla facendo la parte dello scemo, oppure inchioda a mezzo metro da canestro scatenando una serie di tamponamenti a catena e un intasamento senza soluzione.

A voi la parola!

martedì 21 ottobre 2008

Crollano le Borse (e non solo loro)


Crisi finanziaria a livello mondiale, impatto sull’economia reale, recessione, la Ventura che litiga con quelli sull’Isola dei famosi…
In questo periodo di profonda crisi, io me ne stavo a stendere la biancheria sul balcone, quando è accaduto l’irreparabile: non ce l’ho fatta a tenere 2 paia di mutande e 2 mollette insieme in mano, e una molletta è inevitabilmente precipitata dal terzo piano, stramazzando nel giardino della signora del piano terra.
Essendo la suddetta signora un po’ avanti con l’età (come tutte le signore dei piani terra che si rispettino, del resto…), ogni molletta che mi cade nel suo giardino (e questa era la terza in pochi giorni) viene data praticamente per dispersa; non è che se le imbosca, è che proprio non si accorge che ci sono, poi a me dispiace andarle a suonare per raccattare 3 mollette arancioni, e sull’erba fanno anche un certo contrasto cromatico niente male.
Mentre aspettavo di sentire il flebile suono dell’impatto della molletta con il suolo, dall'alto la guardavo roteare e mi rendevo conto che con molta probabilità sarebbe stata l’ultima volta che la vedevo. Mi mettevo nei suoi panni (che calembour!), pensavo alla molletta che vedeva la vita passarle davanti agli occhi: tutti i panni a cui si era diligentemente aggrappata, tutte le notti passate nel cestello con le sue simili… e basta, perché le mollette in fondo hanno una vita un po’ di merda.
In pratica, mi stavo rendendo conto di aver perso un’altra molletta. Un altro oggetto della mia vita che non avrei più rivisto, o potuto usare ancora.

Quanti ombrelli abbiamo avuto in vita nostra? 10? 20? 50? Quante penne/capi d’abbigliamento/giocattoli/orologi/documenti abbiamo perduto?
Ed ecco quindi la mia personalissima soluzione per sfangare la famosa crisi economica che ci sta investendo: dobbiamo essere più distratti. Andiamo a letto tardi la sera, pensiamo ai fatti nostri mentre lavoriamo, facciamo più di una cosa contemporaneamente… In questo modo perderemo tanti oggetti di uso comune facendo risparmiare qualcosina a quelli che li troveranno, e pure noi troveremo tante belle cosine dimenticate lì, per strada o al lavoro, in palestra o al bar, di cui potremo appropriarci. Indebitamente, ma per il bene comune.

martedì 14 ottobre 2008

Abasso l'ha squola















"Scuola...
Scuola!
Aritmetica! Due per uno, nove! Due per due, quattordici! Due per quattro, zero! Due per sei, niente!
Storia! I Babilonesi! I Babilonesi sono... tutti morti!
Geografia!I Giapponesi! I Giapponesi sono 123!
Ginnastica! Fare questo esercizio!
"

Così urlava un Benigni in grande forma ne "Il piccolo diavolo", ad un Walter Matthau che gli aveva fatto ritornare alla mente quei tempi... Personalmente, ripensando al mio passato scolastico vedo più luci che ombre, ma c'è da dire che quando a scuola ci andavo ancora, era sicuramente l'opposto.

Fino alla quarta elementare ero (incredibile a dirsi) un secchione, e anche uno di quelli antipatici, che vogliono sempre avere il voto più alto della classe altrimenti protestano... In quinta elementare devo aver avuto una presa di coscienza, e se da lì in poi il rendimento scolastico ha subìto un deciso calo, in compenso credo di essermi divertito più di quanto avrei fatto se fossi rimasto il bravo bimbo che una volta ero.

Delle medie ho praticamente solo bei ricordi, e molti degli amici che mi sono fatto allora, li vedo ancora oggi. Facevo un casino esagerato: mi ricordo stormi di aeroplanini lanciati dalla finestra, lotte in bagno, trenini in corridoio durante la ricreazione, e altre stupidate come e peggio di queste.

Al liceo era tutta un'altra cosa, ovviamente.
Concordo con Rocco quando si lamenta degli orari: non ho mai capito perchè bisognasse andare a scuola alle 8 di mattina, quando tutti sono ancora rincoglioniti; fino alle medie non era tanto pesante, ma per andare al liceo spesso le distanze si allungano, quasi tutti devono prendere autobus/treno/motorino e inevitabilmente le ore di sonno si accorciano (anche perchè si comincia ad uscire la sera).
Ricordo bene gli attimi di terrore che precedevano il nome del prescelto per l'interrogazione di quella materia che "non ho manco aperto il libro, speriamo non mi becchi"; i compiti in classe con duecento tra bigliettini e appunti scritti sul banco in fretta nelle ore precedenti; le versioni di latino che non vengono mai, in attesa che qualche anima pia passasse almeno un paio di frasi sensate da scopiazzare... I vertici cattolici ecclesiastici saranno lieti di sapere che in quei momenti anche un non praticante come me si è lasciato prendere da un irrefrenabile e profondamente sincero bisogno di pregare, però quei minuti di panico non li auguro a nessuno.
Tutto sommato, però, anche al liceo mi divertivo, se non altro anche lì ho conosciuto gente nuova e buoni amici.

C'è una cosa che è cambiata radicalmente da quando ho finito di studiare, e cioè la visione che ho dei professori. Quando si va a scuola, si pensa che quel/quella prof. ce l'abbia con noi, o che magari ci goda a vederci in difficoltà, a farci domande difficili; vediamo i professori solo in ambito scolastico, e questo ci fa dimenticare che abbiano una vita al di fuori della classe e della sala docenti. Mi rendo conto di essere un esempio più unico che raro, però ancora oggi, a 7 anni e passa dal diploma, vado a scuola una o due volte l'anno a trovare la mia prof. d'italiano del liceo, e già che ci sono saluto anche gli altri (almeno, quelli che ancora mi riconoscono); così facendo ho cominciato a vederli un po' meno come "nemici", e più come persone normali, che hanno la loro vita normale, con un lavoro normale e dei normali problemi. Anche le gite di classe potrebbero essere un buon inizio nel processo di umanizzazione degli insegnanti agli occhi degli studenti, e a tal proposito faccio finta di fare l'intellettuale e consiglio un libro (che io naturalmente non ho letto): "Domani niente scuola" di Andrea Bajani (addirittura il link vi ho messo, che blog al passo coi tempi!).

Ho aperto con una citazione e non mi resta che chiudere con un'altra, stavolta di Woody Allen in "Io e Annie":

"Ricordo il corpo insegnante della mia scuola pubblica. Sapete, avevamo un detto: chi non sa far niente, insegna e chi non sa insegnare, insegna ginnastica. Quelli che neanche la ginnastica, credo li destinassero alla nostra scuola."

lunedì 22 settembre 2008

Mille e non più mille

ATTENZIONE!!!
Come potete ben notare in fondo a codesta pagina, il contatore sta per raggiungere quota 1000; non sono gli eroici garibaldini, nè le Lire che potessi avere al mese, bensì i visitatori che abbiamo avuto (cioè Voi, carissimi).
Per onorare questo storico traguardo raggiunto, chiedo al 1000° visitatore una cosa molto semplice: fotografare la pagina con il contatore a quota 1000 (per chi non lo sapesse, con il pulsante "Stamp" della tastiera, poi andate su Paint, "Modifica" e "Incolla"). Una volta fatto, inviate a me o a Sara il file che testimonia la vostra visita tonda tonda e, se il notaio confermerà, avrete la possibilità di proporci un argomento su cui dovremo fare un post.
Manca poco, occhio alla penna!

domenica 7 settembre 2008

Minibasket

Visto che siete stati così bravi l'altra volta, ecco a voi la seconda prova! Riuscite a indovinare chi sono questi giovani talenti?



E...domandina extra da 100 punti! Di chi sono questi polpacci?




domenica 31 agosto 2008

Fine dei Giochi

Ad una settimanina dalla fine delle Olimpiadi, è un po' come per il Festival di Sanremo: nessuno si ricorda cos'è successo (infatti sembra un mese che siano finite, no?).
Restano solo alcune memorie sparse qua e là, tipo che nel nuoto facevano i record mondiali anche quelli che cascavano spinti nella piscina, che c'era un nero col nome di un detersivo che correva come un dannato e il cubano del taekwon-do che ha preso a calci in faccia l'arbitro. I cinesi hanno fatto i cinesi, gli americani hanno fatto gli americani, e gli italiani hanno fatto pena.

Noi però vogliamo andare oltre, il nostro obiettivo è proiettarci sempre verso il futuro, quindi cerchiamo di prevedere cosa avverrà ai Giochi Olimpici prossimi venturi di Londra 2012:

- Per i nuotatori saranno brevettati dei guanti che renderanno mani e piedi palmati, stile Paperino. Inoltre Phelps verrà clonato e ce ne saranno 3, così non si sta a litigare per l'argento ed il bronzo.

- Pistorius vincerà la medaglia d'oro non nei 400m, ma nel salto in alto, con la ragguardevole misura di 3 metri e 55 raggiunta grazie alla sua nuova tecnica di salto. Per emularlo come fecero con Fosbury, gli altri saltatori dovranno solamente farsi tagliare le gambe e metterci due molle.

- La ginnasta campionessa cinese Cin Ciam Pai perderà un dente durante la sua prova al corpo libero. Non per una brutta caduta, sarà un dente da latte.

- Dopo il boom dei velocisti Giamaicani, a Londra faranno incetta di medaglie quelli del Bhutan, che nessuno lo sa ma si stanno allenando a bomba pure loro.

- Il portabandiera Inglese verrà squalificato per doping subito dopo la sfilata d'apertura: fare il rettilineo dei 100m in 9.92 con tutta quella gente in mezzo e l'asta in bocca ha un che di sospetto...

- Verranno aggiunte nuove discipline: tiro al castoro, rugby tutti contro tutti, salto della quaglia, a chi rutta più forte, tris, Risiko, e allacciamento scarpe senza mani e senza piedi.

- Le cerimonie di apertura e chiusura dei Giochi verranno introdotte dal sempreverde Lino Toffolo, accompagnato da Assunta Almirante e Martina Stella.

- La tradizionale foto del podio con i 3 atleti insieme sul gradino più alto che mordono la medaglia sarà sostituita con quella dei loro culi nudi, senza dubbio molto più solenne ed in sintonia con lo spirito Olimpico.

mercoledì 20 agosto 2008

Dai nostri inviati... a Santo Stefano d'Aveto

Sabato 16 agosto si è svolto a S. Stefano d'Aveto il tradizionale torneo di basket 3vs3. Spacciata come 6^ edizione, poi come 12^, infine correttamente come 15^, la manifestazione è stata un vero successo: sotto la sapiente organizzazione dei fratelli Giacobbe, 48 dico QUARANTOTTO giocatori delle età e dei livelli più disparati si sono dati battaglia, ma soprattutto si sono divertiti, per l'intera giornata, secondo la consueta formula che vuole le squadre continuamente rimescolate tramite sorteggio.
Nutrita la rappresentanza Ardita, con alcuni giovanissimi di buone speranze; poi il Morands, ormai un'istituzione del torneo; il coach, che ha sentito l'emozione di giocare sotto lo sguardo attento dei suoi ragazzi (mettiamola così dai, eh eh...); Fassina, uscito dai giochi allo spareggio dei tiri liberi (ma solo secondo me assomiglia all'azzurro Cittadini??); Lotti e Dufour, che hanno ben figurato e sono arrivati alla fase eliminatoria, col secondo che è poi andato a vincere.

Notevole l'importanza rivestita dai lunghi; essendo pochi (e molto buoni) hanno spesso determinato l'esito delle partite: in finale infatti, in squadra con Dufour, c'era anche il neo acquisto di Santa Margherita Bacigalupo, e non a caso queste due torri hanno stradominato l'incontro, ben coadiuvate da Kaukenas (oh, il tipo con il completino neroarancio per me ci assomigliava troppo!), e sotto lo sguardo spento di uno sconsolato Spiritelli, che dopo l'eliminazione ai quarti osservava standosene solo in un angolino del campo.


D'obbligo infine una citazione per l'accoppiata Giacobbe M. - Giacobbe A., visti in squadra insieme nella fase calda del torneo (io su queste estrazioni aprirei quanto meno una piccola inchiesta eh eh) deliziare il pubblico con spettacolari dai e vai e pick&roll. Come potete vedere anche dalla foto, l'intesa è perfetta.

A mezzogiorno e mezza consueta pausa pranzo al bar Miramonti, al termine della quale abbiamo intervistato un signore che era seduto a pochi passi dai giocatori, chiedendogli se avesse notato qualcosa di particolare rispetto ad altri giorni. Ecco le sue parole.
"Sì al bar effettivamente c'era molto movimento; andavano e venivano diversi giovani con pantaloncioni abbondanti e scarpe alte. Dal mio tavolo li ho guardati incuriosito e ho notato soprattutto due cose.
Un bel giovincello biondo, che si è mangiato veramente di tutto, dal panino ben imbottito, alle patatine fritte sommerse dalla maionese, per finire con un gelato... alla faccia delle buone regole dell'alimentazione sportiva! Vorrei proprio sapere come ha giocato poi nel pomeriggio!
Quindi c'è stato un momento in cui l'attenzione di tutti loro era catalizzata in un punto preciso, verso il terreno, tra un tavolo e l'altro. Ho allungato lo sguardo e meraviglia!, ho visto una sacca da cui uscivano cose impensabili: cappellini interamente rivestiti di polvere, calzini sporchi, coltelli, tappi, carte da gioco, occhiali, settimana enigmistica del '97, foto di vent'anni prima, scontrini foglietti e appunti vari ormai ingialliti, sassi, braccialetti, pezzi vari di ferramenta e molto altro ancora. Ma se non ho capito male, mancava proprio ciò che il possessore cercava... niente di importante, solo le chiavi dell'auto..."


Insomma, come potete capire non è mancato il divertimento nemmeno nell'intervallo! Arrivederci quindi a tutti all'anno prossimo...e come ultima testimonianza dell'irresistibile attrattiva del torneo, ecco a voi una foto rubata in tribuna vip: nemmeno Lapo ha potuto mancare questo appuntamento!

martedì 12 agosto 2008

Strani incontri

C'era una tifosa (anche se il termine sarebbe riduttivo) a Bormio, era un piccolo incubo ambulante. All’allenamento del venerdì era lì in prima fila con i suoi jeans e canottierina svolazzante, e appena un pallone usciva dal campo, anche fosse stato a 10 metri da dov’era seduta, faceva uno scattino e la passava al giocatore di turno, cercando nel contempo di attaccare bottone con lui. Alle 15 siamo passati a prendere i biglietti ed era già lì in abito estivo a tema floreale. Successivamente nel pomeriggio l’abbiamo beccata che si mangiava qualcosa nel centro di Bormio, stavolta con pantaloni e maglioncino. Alla partita sfoggiava la divisa completa della Nazionale; manco a dirlo, era la prima in fila per entrare, ed ho avuto l’onore (qui invece il termine è alquanto esagerato) di sedermi accanto a lei: non stava mai ferma, dall’inizio del riscaldamento faceva le coreografie della musica di sottofondo. L’Inno di Mameli rivisitato è stato una perla mica da ridere, mi ricordo solo un’ultima strofa catastrofica (quindi catastrofa?) che faceva “Stringiamoci a corte, stringiamoci a corte, stringiamoci a corte, l’Italia chiamò!”. Ogni tanto mentre giocavano partiva con un “Alè Italiaaaa” o “Italia alèèè oo-oo” fatti però quasi sottovoce, come non volesse dar noia… Tentativo fallito, purtroppo. Peccato che non sapesse chi era Cinciarini, altrimenti invece che “Bravo numero 5!” avrebbe aggiunto un “Bravo Cincia!” ai vari e stra ripetuti “Bravo Sora”, “Bravo Morde”, ecc ecc.
Mi sono accorto che durante la partita Gallinari e Mancinelli, entrambi in borghese, sghignazzavano guardando verso di lei. Il suo apprezzamento verso il Fortitudino comunque non è scemato, visto che durante l’intervallo della partita del giorno dopo è andata dal massaggiatore a sincerarsi delle sue condizioni, dopo che aveva preso una botta al costato.
Le malignità, sotto forma di sberleffi e sghignazzi degni della miglior scuola elementare, le riservava esclusivamente agli avversari, ad ogni loro errore al tiro o palla persa (“Ih ih ih ih hai sbagliatoooo hai
sbagliatoooo!”).
Insomma, un personaggione.

Ascendenti in ascesa

Dal nostro blog, in data 10/06/2008:

[...] La Nazionale è a Bormio in silenzio, non ci sono cartelloni pubblicitari, bandiere, stand [...]

Dal sito F.I.P., in data 05/08/2008:

[...] Per la preparazione e le gare di qualificazione agli Europei del 2009 la Nazionale azzurra toccherà diverse città d’Italia fino a settembre. Con i nostri atleti viaggerà anche il Truck del merchandising federale. Nello speciale camion azzurro tutti i tifosi potranno acquistare, oltre alla divisa ufficiale della Nazionale (nelle versione casa e trasferta), anche un’ampia serie di oggetti con il marchio Fip. [...]


Giusto per farvi notare che pur essendo online solo da pochi mesi, abbiamo già la nostra bella influenza sulle alte sfere...

giovedì 7 agosto 2008

Dai nostri inviati... a Bormio

La Nazionale di basket si è radunata a Bormio per prepararsi al torneo di qualificazione agli Europei 2009, e noi non potevamo certo rimanere indifferenti ad un avvenimento di tale portata; grazie ai nostri potenti mezzi siamo pertanto andati nella ridente località valtellinese, ad assistere ai progressi di questo nuovo gruppo.

Abbiamo chiesto a Sara C., una delle massime esperte di pallacanestro a livello continentale, i suoi pareri sullo svolgimento del raduno.


Per tutta la durata degli allenamenti, sia lo staff che i giocatori mantengono impegno e concentrazione a livelli d'eccellenza, forse con l'unica eccezione di uno spento Marco Mordente.


- Alle sedute di tiro 3/4 dei presenti cazzeggiano, compreso il Ciurly che subito dopo aver dato sintetiche dispozioni ("A coppie, 40 minuti"), ignora quel che succede in campo, mastica chewingum e parla con lo staff (...e che staff!! Almeno 10 persone, ma a cosa servono? Francia e Israele ad esempio ne avevano solamente 3...). I più tiracchiano svogliatamente, Cavaliero il giocherellone simula 20 volte il tiro da 3 allo scadere cadendo all'indietro e facendosi il countdown degli ultimi 3 secondi come i ragazzini delle medie, Mancio dorme, Digiulio intrattiene amichevolmente gli spettatori in romanesco spinto, mostrandosi tanto simpatico quanto tamarro, Infante se la ride, Gallo osserva da bordo campo da dietro i suoi occhialetti da bravo scolaretto, Bullo bestemmia. In mezzo a tutto ciò Marco Mordente si fa un culo così: prova centinaia di volte movimenti di palleggio arresto e tiro conditi da cambi di mano, e lo fa con l'intensità di uno che sta giocando l'ultimo minuto della finale olimpica; non contento, inizia poi un' altra serie, in cui parte da dietro la metà campo e simula di portare palla con un percorso d'addestramento degno dei giochi senza frontiere, con arretramenti, cambi mano, esitazioni, finte e controfinte, immaginari blocchi da sfruttare e chiusura con un arresto e tiro dalla lunetta. Esce dal palazzetto sfatto, trascinandosi, mentre gli altri manco avrebbero bisogno della doccia. -


Il Bullo viene da una stagione tribolata, sembra molto abbattuto e con pochi stimoli; è evidente che abbia perso fiducia in sè stesso, e a questo punto il suo ruolo di leader è in forte dubbio.


- Ma quanto parla il Bullo in partita? Impressionante, è un continuo...Quando porta palla chiama almeno 5 volte lo schema, dice a ognuno dove deve andare e cosa deve fare, ripetendo sempre ogni cosa più volte. In difesa guida tutti, anche se non è direttamente implicato nell'azione...scala cambia dai spazio aiuta non farlo tirare...non sta zitto un secondo! Ad un certo punto dalla panca ha chiamato Mordente che stava dall'altro lato del campo, gli ha detto qualcosa all'orecchio, e l'ha rispedito in campo con una pacca, proprio come farebbe un allenatore. (E all'azione successiva, canestro del Mordi!!). Il momento più divertente è stato però quando ha indicato a Citta come voleva che gli venisse portato un blocco, urlando tutto d'un fiato mentre palleggiava "Citta vieni su vieni qua più su più in alto lì, bloccalo, prendilo, COLPISCILO!!" -


In area quest'anno abbiamo molti giocatori che potranno tener testa ai migliori nel ruolo, sia sotto il profilo tecnico che atletico.


- Sotto canestro tecnicamente siamo grezzi al limite dell'inguardabile, con Miche che è l'uomo più rigido e ingommato che io abbia mai visto, Digiulio che gioca a non ricevere nè tanto mento a tirare, Citta che fa gli stessi errori di quindici anni fa, Infante che è meglio non dire niente; ma sono tutti giocatori che si sbattono, si sacrificano, danno energia, fanno quella cosina giusta nel momento in cui serve , e per questo a me non dispiacciono poi così tanto. -


Da quello che ha visto nelle partite contro Israele e Francia, ha degli aneddoti che possano far trasparire ai nostri lettori la grande professionalità dei nostri rappresentanti?


- Soragna che taglia lungo la linea di fondo gridando "Oooh ma quante storieee!!", non so se riferito all'allenatore francese che rompeva, o a cos'altro, tant'è che mentre dice così, esce in angolo e mette la tripla. Oppure Mordente, che recupera palla e parte in contropiede a tutta velocità e mentre pompa il palleggio trova il tempo di passarsi entrambe le mani nei capelli e pettinarsi; o ancora Tommy che si accascia per una distorsione, soffre, si contorce, batte i pugni a terra, sembra non potercela fare, poi di scatto si alza dicendo no no, stringe i denti, vuole andare avanti, sbuffa ma resiste; Recalcati apprezza e rimanda a sedere il cambio che s'era preparato, Tommy fa due azioni senza difendere...Recalcati lo cambia di volata; e per finire Poeta che piglia per il culo il suo difensore, battendolo in palleggio e facendogli anche un urletto di scherno per sottolinearlo. -



Ringraziando Sara per le sue parole ricolme di saggezza cestistica, siamo sicuri che con una Nazionale così andremo lontano.

martedì 29 luglio 2008

Ci facciamo un cartone?

Un giorno di pioggia Andrea e Giuliano (sono due compagni affezionati e nessuno li separerà) incontrano tre ragazze bellissime, tre sorelle furbissime: - Noi siamo un trio all'erta e pieni di brio: Heidi, tenera piccola con un cuore così; Georgie dai biondi capelli dorati; poi lì c'è una bambina che ancora dea non è, è graziosa e birichina, Pollon il suo nome è.-

Al che, l'intrepido Andrea allentò la salopette e...

E salto' fuori un coso buffo piccolo cosi' simpatico dolcissimo guardate eccolo lì: - Son piccolino lo so ma m'intrufolo dappertutto… -

Le donzelle seppero ben celare il loro disdegno iniziale...

- Mamma che schifo! - - Che paura mi fa! -

Ma il giovine Andrea, una volta mostrate le sue doti, le fece ricredere...

- E' un bimbo che si allunga 7 metri e 33, e' grande e grosso e pesa 3 quintali e 33! -
- E allora in allegria giochiamo in compagnia e trallallalalalero e trallalallalà! Tutte le ragazze sognano di te, dicono che tu sei grande, re, campione. -
- Io mi diverto sì, e quando mi stancherò con voi riposerò. -
- Che goduria però, sarà che siamo tutti mostriciattoli… -
- Mettiti in luce, su fatti più audace… -
- Ma che effetto mi fa, mi sento tutto un brivido. -
- Ma è questo che piace a noi, sì proprio a tutti noi! -
Ma è questo che piace a voi sì proprio a tutti voi!


Il pingue e pudìco felino Giuliano aveva già alzato i tacchi, quando qualcuno propose una partenza per i paradisi artificiali...

Quattro voi, che compagnia, senza cena però che allegria: una canna fatta di magia, neve bianca, sembra latte di nuvole…

Ma il braccio violento della legge è sempre all'erta, e la polizia irruppe nell'edificio...

Che urla che rumori, ma che cosa sarà? Ma chi è? Ma chi è? - Se sei il nemico prega è già finita! -
- Ma sono un amico! -
- E io che sono Brunga lo sai cosa ti dico: che se ti prendo a pezzi ti faro'! -
Quanti cani poliziotti ha dietro sé!

- Corri ragazzo laggiu', vola tra lampi di blu! -


Per i più esperti: sapete dire da quali sigle di cartoni animati sono state estrapolate queste frasi?

venerdì 11 luglio 2008

Bella vez!

Anni fa mi sentivo molto avanti, molto gggiovane, nell'esprimermi con parole che ormai stanno pure nello Zingarelli mi sa, come para, sgamato, sclerare, o con altre che ora sembrano ahimè degne di un bel mercatino dell'antiquariato, come gallata, togo, palata, fly down...
E al giorno d' oggi? Magari non ve ne spruzza niente, o non ve ne importa un bit, ma il gergo dei ragazzini naturalmente si è trasformato! Ci sarebbe materiale per un dizionario intero, ma scrivere tutto qua è davvero impossibile; allora via con una rapida carrellata!

Vez e annessi (vezzo, vecio, veudo e quant'altro) sono usati in quantità esorbitante a significare amico...bella vez, tranqui vez, grande vez..i ragazzini che alleno lo dicono ogni 3 secondi netti, mi fanno sclerare, anzi...sfollare!

Si nota poi una certa tendenza alle terminazioni in allo e simili...c'è chi tiene il fazzollo nella tasca dei pantalli, chi si mangia un panzollo per merenda, chi prende il cellu per fare una fonella a un amico e chiacchierare un po' (anche perchè magari non lo può mai andare a trovare dato che abita in culandia!).

A me le cose proprio belle piacevano una cifra, di brutto, o a pala...ora dovrei dire uno sbrego, un desfo, un botto, o a nastro; mentre una brutta ragazza, che anni fa era una ciospa, o rospa che dir si voglia, oggi è una busta, o meglio ancora un boiler, che per me rende benissimo l'idea di una tipa bassa e grassa, senza forme!

Le serate vanno alla grande quando c'è mossa, cioè c'è tanta gente e casino a volontà...magari con tanti ragazzi stilosi, che però ben presto si mettono a babilare, ossia a parlare a vanvera, perchè si sono ubriacati e quindi sono spolpi, duri, breschi o unti, sono andati in botta o in calda, han preso una mina, una lima, una pitona...e chi più ne ha più ne metta!

Io mi fermo qua, ora tocca a voi vez! Di belbella avrete tante parole da scrivere, dei vostri tempi o di oggi!

giovedì 10 luglio 2008

Tutti (o quasi) a Bormio

Riassunto delle puntate precedenti: erano state prese nuove decisioni per regolamentare il numero massimo di stranieri nel campionato di A1, poi i dirigenti delle squadre si son resi conto che avrebbero dovuto dar via tanti extra comunitari perdendo così tanti soldini, quindi si sono ribellati alla nuova regola e FIP e Lega hanno deciso una proroga; alla fine, gli stranieri restano. I giocatori italiani hanno minacciato di scioperare, rifiutando la convocazione in Nazionale del Charlie.
Pochi giorni fa il suddetto Recalcati ha diramato (ma da dove deriva un verbo così brutto?) la lista dei convocati al raduno di Bormio, eccola qui:

1. Amoroso Valerio (80, 202, A, Premiata Montegranaro)
2. Bulleri Massimo (77, 188, P, Armani Jeans Milano)
3. Cavaliero Daniele (84, 188, P)
4. Cinciarini Daniele (83, 194, G, Lottomatica Roma)
5. Cittadini Alessandro (79, 207, C, Upim Bologna)
6. Datome Luigi (87, 202, A, Montepaschi Siena)
7. Di Giuliomaria Christian (79, 210, A/C, Snaidero Udine)
8. Fantoni Tommaso (85, 203, A, Fastweb Casale Monferrato)
9. Gallinari Danilo (88, 205, G, New York Knicks)
10. Gigli Angelo (83, 209, A, Benetton Treviso)
11. Hackett Daniel (87, 194, G, Usc Trojans)
12. Mancinelli Stefano (83, 203, A, Upim Bologna)
13. Michelori Andrea (78, 204, A)
14. Mordente Marco (79, 193, P, Armani Jeans Milano)
15. Poeta Giuseppe (85, 190, P, Bancatercas Teramo)
16. Soragna Matteo (75, 199, A, Benetton Treviso)
17. Vitali Luca (86, 201, G, Armani Jeans Milano)
18. Zacchetti Joel (82, 208, A, Tisettanta Cantu’)

10 dei 18 presenti a Bormio l'anno scorso non ci saranno quest'anno, vai a sapere se è stato il Ciurly a non chiamarli, o loro a declinare l'invito... Di sicuro c'è solo che Bargnani e Belinelli devono starsene negli States a metter su un po' di muscoletti (oltre alla panca che si fanno in partita, se la devono sorbire anche d'estate coi pesi), ed è molto probabile che i vari Basile/Marconato/Galanda abbiano fatto il loro corso con la maglia Azzurra.
Mi sorprende però l'esclusione di Mason Rocca: posso immaginare Crosariol che alla chiamata di Recalcati risponde che non può venire perchè ha già prenotato l'albergo in Costa Smeralda, ma Rocca che rifiuta di giocare in Nazionale non ce lo vedo proprio, con tutto che è naturalizzato...
Vista la questione dello sciopero, non sto a dire chi avrei convocato io al posto di chi, visto che magari anche Recalcati aveva altri giocatori per la testa. Però mi permetto di dire che (da qual poco che l'ho visto giocare) un Barlera lì sotto ci farebbe comodo, e come sempre mi confermo pro-Righetti in Nazionale!

P.S.: Nel comunicato con le convocazioni per Bormio c'è scritto che tutti i giocatori tesserati in attività sono considerati riserve a casa: Charlie caro, se qualcuno sciopera, io ci sono!

venerdì 27 giugno 2008

Il canto del Gallo

Cock-a-doodle-doo: questo è il verso del gallo così come lo conoscono in terra anglosassone, il nostro chicchirichì, per intenderci.
Ieri notte al Draft NBA c'era un altro Gallo, quello con la maiuscola, che gratis insieme alla chiamata dei New York Knicks al numero 6, s'è preso anche una bella dose di fischioni dal pubblico astante.
Dal video (che potete trovare in questa pagina) infatti, si notano alcuni loschi tamarri che si mettono le mani nei capelli e fanno il segno del pollice verso al nostro beneamato Danilo, che nel frattempo intervistato a riguardo dava risposte piuttosto banali (strano, per lui) che lasciavano trapelare la seppur giusta emozione.
Io credo che Gallinari potenzialmente sia un Bodiroga con più tiro da fuori e che difende meglio; in qualità di tifoso di Milano, avrei gradito molto se fosse rimasto all'Olimpia, ma anche se avesse deciso di andare in un'altra squadra europea, sarei stato più d'accordo. Non capisco proprio questo richiamo dell'NBA: vedo molti giovani talenti che in Europa han vinto poco o niente che se ne vanno negli Stati Uniti e si rovinano, o alla meglio passano un anno senza toccare il campo (ogni riferimento a Belinelli è puramente voluto)...
Uno come il Gallo secondo me se rimanesse in Europa potrebbe diventare un campione di quelli veri, uno che fa la storia della pallacanestro del Vecchio Continente. Spero per lui che possa fare lo stesso in America, ma la vedo una cosa molto più dura, e per certi versi anche meno significativa.
Intanto a quegli ignoranti che fischiavano la scelta dei Knicks vorrei dire che non si rendono conto del gioiellino che hanno tra le mani, ma probabilmente la loro "cultura" gli impedisce di interessarsi al basket che non sia made in U.S.A., quindi non vale la pena sprecare il fiato.
Speriamo che ci pensi Danilo con i fatti, a far capire loro che erano fuori strada.
Il canto del cigno è l'ultima prestazione ad alto livello di una carriera professionale, prima dell'inevitabile ritiro.
Speriamo che il canto del Gallo diventi la prima di una lunga serie.

venerdì 20 giugno 2008

Minibasket

Amici sportivi! Sfoderate le vostre capacità di fisionomisti! Immaginate quando Shaq pesava 30 chili e Garnett era alto 1 metro e 40; quando Manu aveva un bel nasino all'insù e lo zio Teo delle graziose sopracciglia; quando il Beli giocava con gli amici alla collegiata di S.Giovanni in Persiceto, e Dan non era ancora Gay. Guardate bene, e indovinate chi sono queste tre piccole promesse!








mercoledì 18 giugno 2008

Gomito del cestista


Ma cos'ha Sasha Vujacic al gomito destro? Bèèèèèèè!!!

lunedì 16 giugno 2008

Siamo tutti maniaci

Mi fa spesso sorridere vedere come siamo quasi tutti colpiti da piccole fisse quotidiane... nella maggior parte dei casi sono cosette banali, di scarsa importanza, ma perbacco quanto ci dà fastidio se non vengono rispettate!


La casa è lo scenario privilegiato nel quale riversiamo i nostri tarli, e ce n'è davvero per tutti i gusti! C'è chi fa la ronda nelle stanze ad accertarsi che non ci siano cassetti rimasti leggermente aperti, e chi scalpita se scorge una penna abbandonata senza il suo tappino, o se i libri sugli scaffali non sono perfettamente allineati. Qualcuno non riesce a trattenersi e si avventa a raddrizzare i quadri che pendono, altri entrano in agonia nel vedere un quotidiano lasciato scompaginato dopo la lettura. C'è chi deve necessariamente chiudere ogni tappo, che sia dentifricio, bagnoschiuma, o detersivo dei piatti, mentre a qualcun altro viene l'orticaria se vi vede tagliare gli spaghetti. E se in bagno la carta igienica è sistemata in modo da srotolarsi sul lato esterno anziché lungo il muro, c'è chi giura di non riuscire a compiere operazioni, al punto che la gira nella posizione gradita anche in casa d'altri!


Poi guai a chi mette in discussione l'operato di quella signora che sul balcone sembra impazzita: preleva i panni lavati dal catino ma poi ne stende uno qua e uno là, lascia spazi liberi sui fili, poi torna in seguito a colmarli...ma cosa combina? Semplice: già in questa fase sistema magliette vicino a magliette, mutande con mutande, pantaloni con pantaloni (ma che quelli del marito stiano ben distinti da quelli del figlio!), e addirittura appaia le calze!!


Al supermercato invece un signore studia con estrema attenzione in che punto preciso del suo carrello riporre un prodotto appena prelevato dagli scaffali...ma cosa fa? Naturale: dispone strategicamente la spesa in settori, dividendo gli acquisti a seconda dell'armadietto di casa sua in cui troveranno poi sistemazione. E come si imbufalisce, se la moglie mette qualcosa a casaccio nel carrello! Ripeterà lo stesso ordine al momento di appoggiare i prodotti sulla cassa, e naturalmente anche quando li metterà nei sacchetti. Una volta in casa...zacchete!...tutto a posto in due minuti, senza aprire 700 volte il frigorifero o trasformare la cucina in un campo di battaglia. Peccato che abbia perso 4 ore al supermercato!

Io sono quella delle biro: tappino obbligatorio, e tutte rigorosamente a testa in giù nel portapenne! E se scrivo a computer, la pagina deve avere assolutamente la giustificazione piena: non sopporto l'allineamento a sinistra, con quelle righe lì così, abbandonate a se stesse, che finiscono tutte a lunghezze diverse grrrrrrr!

domenica 15 giugno 2008

Dì, ma cosa c'hai in testa?!?


Vi propongo questi 2 esperimenti, sono facili da fare e secondo me molto suggestivi, in caso di successo (state bene attenti però, che non li rispiego):

1) Per il primo esperimento avete bisogno di 2 collaboratori, che chiamerò Morands e Sara (manie di protagonismo...): bendatevi e sedete a poca distanza da Morands, anch'egli seduto di fronte a voi; Sara invece, restando in piedi alla vostra destra, dovrà prendere la vostra mano destra e portare il vostro indice sul naso di Morands muovendolo ritmicamente con colpetti e sfregamenti, in sequenza casuale, come una specie di alfabeto Morse; contemporaneamente, Sara deve fare lo stesso con il suo indice sul vostro naso, in modo che i colpetti siano simultanei. Se sarete fortunati, dopo circa un minuto avrete la sensazione di stare toccando voi stessi il vostro naso, quindi che il vostro naso sia lungo quanto il vostro braccio.

2) Nel secondo basta un solo amico, quindi ringraziate Morands e Sara con profondi inchini e riverenze e chiamate chi volete, per esempio il vostro compagno di mille avventure, Perosopo.
Sedetevi ad una scrivania e nascondete la mano sinistra sotto al tavolo; Perosopo intanto colpirà (sempre in maniera casuale) con un dito di una mano sulla scrivania, e con un dito dell'altra sulla vostra mano sinistra, sempre in modo che i picchiettamenti/sfregamenti siano perfettamente sincronizzati. Se guarderete la mano di Perosopo che batte sulla scrivania, disinteressandovi di quella che batte sulla vostra sotto al tavolo, dopo un minuto forse potreste sentire come se i picchiettii emergessero dal tavolo, come se la scrivania facesse parte di voi.

Questi sono solo dei trucchi per ingannare il cervello: nel primo caso, per esempio, arrivano al cervello i messaggi che i colpetti che sentiamo sul nostro dito indice sono identici a quelli che sentiamo sul nostro naso e quindi, vista la minima probabilità che i due avvenimenti non siano correlati, esso pensa che siamo noi stessi a toccarci il naso con l'indice, nonostante il nostro braccio sia allungato. Stesso discorso per il secondo caso, in cui l'encefalo vede il picchiettare sulla scrivania, sente un picchiettio identico alla mano e quindi giunge a conclusione che la scrivania sia la nostra mano.
Che storia malatissima raga, cioè non ci sto dentro.

martedì 10 giugno 2008

Calcificazione

Sono iniziati gli europei. Sì certo, di calcio, che domande! Qua in Italia se dici europei, campionato, classifica o Nazionale, al 99.9% la mente della gente schizza di volata ai prati verdi del calcio, mentre pochi sembrano considerare l’idea che esistano giocatori, mondiali, risultati e squadre anche di decine di altri sport di pari dignità, che esistano anche canestri, mazze, palline, racchette e quant’altro.
Qua e là si levano timide voci di critica sulle assurdità del pianeta calcio: gli stipendi da manicomio, il dissennato delirio delle folle, lo spazio spropositato che risucchia su giornali e tivù. Tutto questo per un GIOCO, i cui protagonisti altro non fanno se non appunto giocare, azzeccando il congiuntivo solo il 29 di febbraio, e risultando così tristemente banali nelle loro dichiarazioni post partita. Tutto questo per uno sport con le dovute eccezioni sporco, nel quale rischi di morire andando allo stadio. Ma tant’è, non cambia mai niente.

Ci sarebbe da riflettere per bene su come siamo arrivati a questo punto, ma lasciamo stare: preferisco raccontarvi dello spaventoso abisso che ho visto di persona quando, nel giro di dieci giorni, sono stata al raduno della Nazionale di Recalcati a Bormio, e a seguire mi sono imbattuta nel ritiro pre-campionato della Juve.

La Nazionale è a Bormio in silenzio, non ci sono cartelloni pubblicitari, bandiere, stand; i giocatori arrivano al palazzetto per lo più a piedi, portando la loro borsa; si fermano a chiacchierare con chiunque, rispondono quasi sempre “ma certo!!” e “volentieri!!” alle richieste di foto e autografi; si pongono alla pari con tutte le persone che si rivolgono loro, e la sera passeggiano tranquillamente in paese, frequentano posti comuni, vanno alla sagra locale in mezzo alla gente.
In palestra i tifosi assistono gratuitamente agli allenamenti in religioso silenzio, ma il loro calore si percepisce con chiarezza: sono lì a seguire i giocatori, il loro lavoro; li stimano per quello che fanno, non così a priori, in modo irrazionale, solo perché “sono cestisti”; certo ci sono ammirazione, coinvolgimento, affetto, ma si respira un’aria piacevole, senza esasperazioni di alcun tipo; da bordo campo puoi sentire vicini i giocatori, come se ti guardassero, ti riconoscessero. Sono persone come te.
Un giorno ho visto lo zio Teo, dopo l’allenamento, fare segno al conducente del pulmino di partire pure, che lui si sarebbe fatto la strada del ritorno a piedi per riuscire a firmare gli ultimi autografi a due bambini appena arrivati accanto a lui…sicuramente l’avrebbe fatto anche Trezegol, come no!!

Loro invece, i divi, sono più blindati di Bush; nei dintorni del campo è sorto il villaggio Juve, un immenso quartiere a base di stand legati alla società; centinaia di persone stanno per ore immobili davanti all’albergo dove alloggia la squadra, per scorgere in lontananza la sagoma indistinta di un giocatore; altrettante assaltano il pulmino per sperare di intravedere chi ci sta sopra; urla di delirio e un elevato rischio di svenimenti serpeggiano sulle tribune durante gli allenamenti. Tre pazze sono state in strada dalla sera alla mattina, davvero: dalla sera alla mattina, sotto alla camera di Del Piero, a gridare “Alessandro Del Piero alèèè, sei la cosa più bella che c’èèèè”..ma per piacere! E una di loro si era pure dipinta sul petto una scritta, il cui concetto era: “Del Piero, se scendi te la dò”. L’allenamento si può vedere, certo, basta fare una fila interminabile e pagare: 5 euro ogni seduta; 20 euro l’amichevole con la sesta categoria locale. E rimane ancora da aggiungere un’aggravante non da poco: questa era la squadra appena travolta da uno scandalo senza precedenti, appena retrocessa in serie B, formata dai ragazzini del tutto sconosciuti e un paio di “vip” volonterosi, mentre tutti gli altri erano ancora bellamente in vacanza.

E' poi preoccupante che la situazione peggiori col tempo: anni fa nello stesso posto venivano altre squadre in ritiro, e io mi ricordo perfettamente Tacconi, Peruzzi, Conti e Il Principe Giannini passeggiare tranquillamente in paese…cosa succede?? Boh…io non vedo l’ora di andare come ogni anno a Bormio!!

Ah, un’ultima cosa: ho sempre pensato che se l’Italia del basket dovesse vincere qualcosa, mi piacerebbe provare a fare in modo che tra baskettari di ogni tipo, tifosi, giocatori e simpatizzanti si diffondesse un passa parola per far scendere tutti quanti nelle piazze, proprio come succede col calcio…secondo voi quanta gente ci starebbe??

lunedì 9 giugno 2008

AKA

Non è la danza dei Maori (quella è l'haka), bensì un acronimo che sta a significare "Also Known As", sarebbe a dire "Conosciuto Anche Come"; visto che CAC in italiano non sarebbe stato molto fine, per indicare uno pseudonimo si è ripiegato sul latino "Alias".
E proprio di soprannomi parlo oggi, più precisamente di quelli dei giocatori NBA.

"Magic" Johnson. C'è chi non sa neanche il suo vero nome (Ervin), ma "Magic" lo conoscono tutti; è stato chiamato così la prima volta da un giornalista che l'aveva visto fare una partitina da 36 punti, 16 rimbalzi e 16 assist quand'era appena 15enne... La mamma di Magic, fervente cattolica, pensava addirittura che il nomignolo in questione fosse blasfemo.
Poi "Sir" Charles Barkley, Larry "Legend" Bird, Akeem "The Dream" Olajuwon, Michael "Air" Jordan, Clide "The Glide" Drexler, tutti soprannomi riferiti alla grandezza di questi giocatori o alle loro capacità atletiche.
Di sfondo cinefilo invece è il soprannome del vecchio doppio zero dei Celtics Robert Parish, "The Chief", che secondo il suo compagno di squadra Cedric Maxwell assomigliava all'indiano muto di Qualcuno volò sul nido del cuculo; sempre in tema, Walt Frazier è stato detto "Clyde" da un allenatore dei suoi Knicks perchè portava un cappello che ricordava quello che Warren Beatty indossava in "Bonnie & Clyde".
Julius Erving non è mai stato laureato, pare dunque che sia stato un suo amico del liceo a chiamarlo "Dr.", visto che Julius lo chiamava "Professor".
"Pistol" Pete Maravich sparava passaggi come revolverate, mentre "Rifle Man" Chuck Person tendeva a posizionarsi sull'arco dei 3 punti e fucilare da lì.
Anthony Gerome Webb vi dice qualcosa? Probabilmente no, visto che per tutti è "Spud" Webb, minuscolo vincitore della gare delle schiacciate nel lontano '86 che deve questo nome alla nonna, che quand'era bambino lo chiamava così, riferendosi allo Sputnik. La nonna di Hardaway invece era convinta che il nipotino fosse bello come un "Penny", ponendo così rimedio al terribile nome di battesimo, Anfernee...
Il biondino che forse avrete visto rappresentare i Timberwolves alla lotteria del Draft era Fred Hoiberg, ex tiratore appunto di Minnesota chiamato "The Mayor", "Il Sindaco", perchè pare che avesse preso un voto alle elezioni del suo paesello natale. Il povero Theodore Edwards invece da piccino stava soffocando ed è diventato cianotico, così i suoi hanno ben pensato di chiamarlo "Blue".
Ce ne sono sicuramente tanti altri ma mi fermo qui, se ne avete di vostri preferiti scrivete pure!

P.S.: Ho volutamente ignorato Shaquille O'Neal, che quello lì s'inventa un soprannome alla settimana, per sè stesso o per gli altri poco gliene cale, ed è impossibile stargli dietro...

mercoledì 4 giugno 2008

Giro dei campi...

Eh grazie, facile parlare di NBA e campionato italiano! Quel tipetto del mio socio non mi lascia altro che la spazzatura...non vale!
Allora vediamo un po' com'è la situazione nei finali di stagione degli altri campionati...

Siamo ancora alle semifinali in Germania, con gara 5 da disputare tra Francoforte e Bonn per scoprire chi affronterà l’Alba Berlino già qualificata, e in Francia, con le squadre di casa che sfruttano il fattore campo e si portano sull’1-0: Le Mans su Roanne, nonostante il trentello di Salyers, mio pupillo e giocatore-garanzia nel fantabasket di eurolega, e Nancy su Villeurbanne.

Si gioca per il titolo in Polonia, tra Turow e Prokom (3-3); in Turchia, tra Fenerbahce e Ankara (3-1); e in Grecia, dove impazza la finale tra Olympiacos e Pana, con i rossi di Yannakis che al Pireo impattano sul 2-2; temperature elevate sugli spalti, con pioggia di oggetti e fumogeni, interruzione di 50’ e conseguente squalifichetta coi fiocchi; solito punteggione da basket-spettacolo (59-57) sul campo, con l’Olympiacos che scappa a +11, i verdi che rimontano, i tiri liberi finali che salvano i padroni di casa, Spannoulis (secondo l' impeccabile pronuncia di Franco Lauro...) che sbaglia il tiro decisivo.

Campionati già conclusi in Russia, con la clamorosissima e assolutamente inattesa vittoria del Cska, e in Belgio, col trionfo del Charleroi. Verdetto fresco fresco anche dalla Spagna, col Tau che dopo aver sbancato due volte il Palau Blau Grana, torna in casa propria a chiudere i conti. Gara1 dominata da uno Splitter da 21, con 10/12 e trentello di valutazione; gara2 dai 20 di Mickeal (Pete! Mica George, come l’ha chiamato in telecronaca donna Paola pensando al cantante Michael…): anche per lui 30 tondi di valutazione. Per i catalani rispondono con costanza solo Ilyasova e Grimau (che mi sanno tanto di pupilli di coach Pascual); il Barça è sulle ginocchia, e crolla anche in gara 3: secondo titolo per i baschi e Mickeal MVP. Per gli amanti dell’assist spericolato consiglio il video http://acbtv.acb.com/video/693 ...concentrarsi bene attorno al minuto e mezzo di riproduzione!
Finale col botto nel campionato israeliano, dove la neopromossa Holon, con un tiro allo scadere del “mago” Malik Dixon, sconfigge 3-2 il Maccabi, campione in carica dal milleenovecentonovantatre e vincitore di 47 edizioni su 54.

martedì 3 giugno 2008

La fine si avvicina...

Un feto che fluttua nello spazio, Bruce Willis fantasma, una sparatoria coi mitra in mezzo a nuvole di cocaina: sono tutti dei gran finali, di quelli che ti restano in mente.
Qui però parlo di un altro tipo di finali, quelle al femminile; come ogni anno, giugno porta con sé le vacanze da scuola, canzoni con ritornello a tormentone, e le finali (appunto) di basket.

Capitolo NBA: giovedì notte comincia l’attesa finale tra i Celtici di Boston e i Lacustri di Los Angeles, gli stessi che negli anni ’80 si davano delle belle legnate per vincere l’anello. Oddio, proprio gli stessi non sono, visto che dai miei calcoli Robert Parish dovrebbe avere 98 anni, però di giocatorini buoni ce ne sono sempre… Garnett-Pierce-Allen contro Kobe-Gasol-Odom, qualcosa d’interessante potrebbe uscirci lo stesso, anche se io preferisco la vecchia scuola con meno tatuaggi e fascette e più occhiali alla Kurt Rambis (che tra l’altro mi pare di aver visto sulla panca dei Lakers in giacca e cravatta, magari per insegnare a Pau a dare due gomitate).
Comunque, vengo tosto al pronostico: quest’anno trionferanno i Chicago Bulls, che dopo la botta di cu... l’abilità di aver vinto la lottery per il Draft, li vedo belli carichi e vedrai che fanno il colpaccio.

Capitolo Campionato Italiano: Siena – Roma, la finale più noiosa che ci si potesse aspettare. Almeno ci fosse arrivata Capo d’Orlando in finale contro Siena, si sarebbe potuto vedere il Pozz (grazie di esserci) che mandava affanculo la Ellisse (e scusate il termine Ellisse) con un bacino di utenti maggiore rispetto a quello di Gara3 contro Avellino, son cose su cui bisogna riflettere.
Non bisogna riflettere molto invece sul risultato di questa finale, vista la schiacciante superiorità dei toscani, tanto più che al posto del mio pronostico vi metto questo bel punto: .

domenica 1 giugno 2008

In viaggio tra i giochi di una volta

Ore di Playstation. Al massimo un’ occhiatina distratta alle cards di Dragon Ball. Fuori casa, l’ inseparabile Nintendo DS. Altri giochi, per i ragazzini di oggi? Poco o niente, per gran parte di loro. Se chiedo ai bambini che alleno quali giochi preferiscono, la risposta non è neanche “la Playstation!”, ma direttamente “Tony Hawk’ s, God of war, Nba live” e quant’altro…ovvio no?
Davanti a tanta desolazione, pensavo con piacere ai giochi che facevo io da piccola, al parco o in cortile con gli amici, ma anche in casa da sola...tantissimi! …e a tutti quelli che facevano le generazioni precedenti alla mia. Così m’è venuta voglia di fare un piccolo viaggio a puntate tra i giochi di una volta: passeremo da Strega comanda color a Lupo mangia frutta, da Rialzo a Campana, dai soldatini alle biglie, e magari daremo uno sguardo anche alle vecchie conte…ma dove sono finite?
Ma da cosa comincio? A bi bo chi sta sotto non lo so…Da nascondino!! O almeno, per me era nascondino…magari altrove si sentiva per strada qualche bimbo dire: Aò, ce famo ‘na partita a nasconderella? Oppure: Deh, ‘odesto pomeriggio venite a gio’are a inguattarella?...E non mi azzardo a inventare frasi con lo scunnafaccia dei pugliesi, o con l’ ammuccia ammuccia dei siciliani…E voi come dicevate?
Nome diverso, regole uguali per tutti: un bambino “sotto”, cioè con il viso contro un muro o un albero, pronto a contare fino a una quota stabilita, e gli altri via a nascondersi. Immancabile, ecco il solito furbetto che si nasconde proprio dietro a chi è sotto, per fare tana non appena questo si gira; ma se chi conta la sa più lunga di lui, prima di voltarsi dice “un due tre tana a chi sta dietro a me!”, e quello rimane fregato. Poi inizia la caccia, ma il gioco si interrompe spesso: una scarpa slacciata, la necessità di soffiarsi il naso, o qualsiasi altra scusa inventata, rendono necessaria una tregua: Alimus! Dicevo io. Ma i modi erano tanti, in giro per l’Italia: da crucis, a pugno, a fuoco e chissà quali altri...voi cosa usavate? I più diffusi, grazie all’origine comune, erano comunque quelli simili ad Alimus, come Arimo, Alibandi, Arimorti; se qualcuno è curioso, derivano dal latino arae mortis, cioè gli altari della morte, dove i Romani celebravano i caduti di guerra alla fine della stessa, quindi in un momento di tregua.
C’era poi se non sbaglio anche un modo per ricominciare, per rientrare in gioco...cosa si diceva? Io ho un vago ricordo di qualcosa come Libus, ma chi lo sa…
Quando quasi tutti i bimbi sono stati scoperti, il gioco si avvia alla fine...ma ecco il piccolo eroe del momento, il più “forte”, rimasto nascosto fino all’ultimo, che arriva sgambettando e…tana libera tutti!!!

sabato 31 maggio 2008

Miracoli della tecnologia

Come si inizia un blog? Dico proprio, cosa scrivo nel primo post?
Magari poi diventiamo dei fenomeni di costume e le nostre parole verranno lette da milioni di persone e prese ad esempio di rettitudine morale e destrezza lessicale dalle future generazioni: bisogna partire col piede giusto, mica vogliamo precluderci gloria, onori e ospitate a L’Italia sul Due…
Ma visto che probabilmente saremo in quattro gatti a frequentare questo spazio, tanto vale cominciare come capita. E guarda a volte il caso, oggi una cosa è capitata.
Stamattina nel farmi la doccia ho messo su un cd (“Rospo” dei Quintorigo, mica cotica) nella radio che ho in bagno, e come sempre ho attivato il random per sentire le canzoncine in ordine sparso; ebbene, maraviglia delle maraviglie, le 11 tracce si sono susseguite tutte nell’ordine originale.
Una cosa del genere a parer mio meriterebbe titoloni sui giornali di mezzo mondo, pellegrinaggi (a pagamento, e salato) nel mio bagno, i Quintorigo santi subito, ecc. ecc…
Voi direte: -Sei il solito svampito, come minimo è la radio che dava i ciocchi.-. Certo, può essere, ma se tra 40 anni su un calendario in data 30 maggio troverete la scritta “Ascensione della radio del bagno di Morands”, mi dovrete delle scuse. Quindi attento a te, San Gavino martire di Porto Torres, che il tuo posto in calendario già traballa!