martedì 21 ottobre 2008

Crollano le Borse (e non solo loro)


Crisi finanziaria a livello mondiale, impatto sull’economia reale, recessione, la Ventura che litiga con quelli sull’Isola dei famosi…
In questo periodo di profonda crisi, io me ne stavo a stendere la biancheria sul balcone, quando è accaduto l’irreparabile: non ce l’ho fatta a tenere 2 paia di mutande e 2 mollette insieme in mano, e una molletta è inevitabilmente precipitata dal terzo piano, stramazzando nel giardino della signora del piano terra.
Essendo la suddetta signora un po’ avanti con l’età (come tutte le signore dei piani terra che si rispettino, del resto…), ogni molletta che mi cade nel suo giardino (e questa era la terza in pochi giorni) viene data praticamente per dispersa; non è che se le imbosca, è che proprio non si accorge che ci sono, poi a me dispiace andarle a suonare per raccattare 3 mollette arancioni, e sull’erba fanno anche un certo contrasto cromatico niente male.
Mentre aspettavo di sentire il flebile suono dell’impatto della molletta con il suolo, dall'alto la guardavo roteare e mi rendevo conto che con molta probabilità sarebbe stata l’ultima volta che la vedevo. Mi mettevo nei suoi panni (che calembour!), pensavo alla molletta che vedeva la vita passarle davanti agli occhi: tutti i panni a cui si era diligentemente aggrappata, tutte le notti passate nel cestello con le sue simili… e basta, perché le mollette in fondo hanno una vita un po’ di merda.
In pratica, mi stavo rendendo conto di aver perso un’altra molletta. Un altro oggetto della mia vita che non avrei più rivisto, o potuto usare ancora.

Quanti ombrelli abbiamo avuto in vita nostra? 10? 20? 50? Quante penne/capi d’abbigliamento/giocattoli/orologi/documenti abbiamo perduto?
Ed ecco quindi la mia personalissima soluzione per sfangare la famosa crisi economica che ci sta investendo: dobbiamo essere più distratti. Andiamo a letto tardi la sera, pensiamo ai fatti nostri mentre lavoriamo, facciamo più di una cosa contemporaneamente… In questo modo perderemo tanti oggetti di uso comune facendo risparmiare qualcosina a quelli che li troveranno, e pure noi troveremo tante belle cosine dimenticate lì, per strada o al lavoro, in palestra o al bar, di cui potremo appropriarci. Indebitamente, ma per il bene comune.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

beh, nel giardino della vecchia è sempre meglio perderci le mollette che le mutande!

Anonimo ha detto...

sì, forse lo scopo del tuo intervento esulava un po' dal mio commento. Cmq continuo a pensare ciò che ho scritto, anzi lo ritengo un dato di fatto e, perchè no, un'occasione e uno spunto di dibattito!

Morands ha detto...

A tal proposito, al Festival della Scienza hanno organizzato un simposio denominato "Lo studio delle traiettorie delle mutande che cadono nel giardino della vecchia e conseguenze sulla psicologia geriatrica".
Non vedo l'ora di sentire cosa dicono.