Così scriveva H. G. Wells nel suo "La guerra dei mondi", non immaginando che all'inizio del XXI secolo queste intelligenze superiori si sarebbero rese manifeste...
Hanno deciso di farlo ai campionati mondiali di atletica appena consumatisi in quel di Berlino, infiltrandosi nell'impeccabile organizzazione germanica sotto mentite spoglie teutoniche, per dare un saggio della loro perfetta efficienza a chi di regole e rigore se ne intende.
Tutti con la loro magliettina verde e berretto nero dell'Adidas in testa (e mazzate a chi non l'aveva dritto), stavano ovunque ci fossero degli atleti, probabilmente li seguivano anche al cesso; nelle corse su pista raccoglievano le tute nelle ceste di plastica dell'Ikea e poi si mettevano in fila (minuto 0'09"):
Fuori dallo stadio invece facevano da pietre miliari sul percorso, uno ogni 10 metri, e al traguardo aggredivano i corridori (minuto 3'54"):
Questi esseri verdognoli si accompagnavano a delle simil-fanciulle biondine di bianco vestite, che dormivano sotto al podio ed uscivano solo quando venivano disturbate dalle premiazioni: portavano le medaglie e dopo l'inno cercavano di incantare gli atleti con incomprensibili gesti delle mani (min. 2'45"):
Infine, una stendin ovescion per il Campione dei 100 metri, capace di stupire con le sua capacità di corsa fuori dalla norma e al tempo stesso di far divertire uno stadio intero; aveva un obiettivo, e l'ha raggiunto (min. 0'54"):
Ovviamente parliamo del fotografo pelato che rincorre Bolt, pare che sia ancora in rianimazione al policlinico di Berlino; il cameraman che stava dietro al tipo in corsia 8 alla partenza invece se l'è cavata con un trauma cranico guaribile in 10 gg.
1 commento:
Le signorine che si sforzavano di far spostare a gesti i medagliati facevano troppo ridere!! Un giorno, dopo interminabili sbandieramenti incomprensibili, hanno praticamente preso in braccio di forza un povero atleta, per fargli capire dove mettersi...
Il clou è stato comunque lo stremato fotografo che è arrivato per primo su Bolt!
Per quanto riguarda gli omini verdi bisogna ricordare che alcuni di loro, assieme a maglietta e cappellino, avevano in dotazione anche guanti azzurrini da neurochirurgo; e che durante la marcia erano talmente rapidi nel ripulire la strada che quasi quasi prendevano al volo le bottigliette usate e poi lanciate dagli atleti, prima che toccassero terra! Chissà quali terribili prove han dovuto superare per ottenere tali compiti!
Quanto alle aggressioni ai marciatori al traguardo consiglio la galleria fotografica che trovate al link qua sotto, precisamente le foto numero 2, 8, 9 11 e soprattutto la 6, dove potete vedere in azione anche il velo pietoso che gli omini verdi distendevano con rapidità impressionante sulla scena, ai primi segnali di malore, per salvaguardare l'occhio dello spettatore da scene troppo drammatiche.
Nella foto numero 1 notiamo invece un'omina bianca che, oltre a tenere ancora in mano lo striscione del traguardo quando questo non c'è più, se la ride guardando il russo accasciarsi...
www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?p=2&pm=2&IDmsezione=11&IDalbum=20041&tipo=FOTOGALLERY#mpos
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